Post

La forza della democrazia e della libertà

Nel riflettere su quanto accade in Ucraina torna in mente il capolavoro di Lev Tolstoj, “Guerra e pace”, in cui attraverso alcuni personaggi storici, lo Zar Alessandro I e Napoleone Bonaparte, costretti a lasciare ingloriosamente il soglio del potere, egli desidera sconfessare l’ideologia romantica della guerra e far risaltare la fragilità e l’importanza dei valori umani. L’autore, tra l’altro, nelle sue pagine memorabili fa trasparire un importante aspetto: “La storia non è fatta dai grandi condottieri (Napoleone è descritto come un condottiero vanitoso, buon stratega, colpevole di credere d’essere l’artefice del proprio destino, come un bambino che sopra a una carrozza si crede d’essere il conducente), ma da gruppi di persone di varia estrazione, guerrieri, nobili, umili, generosi, ricchi, sognatori che nel loro insieme costituiscono un popolo “. In particolare nel romanzo Tolstoj, testimone della disastrosa campagna di Sebastopoli per l’Impero russo, si sforza di esprimere il desi

Il conflitto alle porte d'Europa

Immagine
  Dal 2014 è in corso tra l’Ucraina e la Russia una guerra, per il controllo di una parte della regione orientale ucraina (bacino del Doneck=Donbas) popolata prevalentemente da etnia russa, che ha causato 14.000 vittime e 1,5 milioni di sfollati.  La diplomazia internazionale è al lavoro da tempo, ma non è riuscita a trovare una soluzione in merito, in quanto sono a confronto interessi geopolitici che riguardano la Russia, l’Europa e tutto il sistema di sicurezza occidentale. Nel settembre 2014, a Minsk capitale della Bielorussia, venne stipulato un protocollo per la stabilizzazione dell’area, sotto l’egida dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), a cui hanno partecipato rappresentanti di Russia, Ucraina e delle Rep. Popolari di Lugansk e di Doneck, dichiaratesi indipendenti all’avvio delle ostilità. Tale accordo non ha mai trovato applicazione, mentre il rischio di uno scontro militare più ampio si è via via innalzato, specie in autunno scorso, quando

Convivio di Natale

Immagine
Ancora una volta abbiamo la gioia di celebrare la festa del Natale e di salutare un nuovo anno, con la speranza di uscire definitivamente dalla situazione difficile attuale, originata dalla pandemia. In tutte le culture le festività rappresentano l’occasione per ricordare un particolare evento, un’appartenenza, una speranza condivisa. Ma la gioia e l’atmosfera del periodo natalizio supera ogni altra ricorrenza, coinvolgendo tutti senza restrizioni e confini, anche coloro che non professano la fede nella nascita a Betlemme di Gesù di Nazareth . Ci sono tanti aspetti che portano ad avvalorare le festività natalizie rispetto alle altre; in particolare, ritengo molto importante l’occasione, una volta all’anno, di rivedere e incontrare le persone care: genitori, figli, nipoti, parenti, amici, per trascorrere un po' di tempo insieme, senza affanni e preoccupazioni. Gli esseri umani sentono ancora questo bisogno, specie in questo periodo di limitazioni che ci allontanano dagli altri, impe

Crisi in Afghanistan: declino dell'Occidente?

  Il ritiro dall’Afghanistan dei contingenti militari, dopo vent’anni di missione, ha colpito l’opinione pubblica mondiale, molti cittadini e osservatori occidentali. Le modalità e i tempi in cui si è svolto il ripiegamento hanno assunto le caratteristiche di una sconfitta militare, un colpo mortale alla credibilità dell’Occidente, al quale il popolo afghano si era aggrappato per vedere la luce di un futuro migliore sulla strada della democrazia e della modernità. Certo, il lungo periodo di presenza militare e civile occidentale ha alimentato molte aspettative di cambiamento, in particolare nella giovane generazione afghana che è nata in questo periodo e nell’universo femminile che ora si vede precluse le fondamentali libertà previste dalla dichiarazione universale dei diritti umani (ONU, Parigi, 1948). Ma il disimpegno degli USA e della NATO non riguarda solo l’Afghanistan, è un processo che disallinea tutti gli equilibri dell’ordine mondiale. Si tratta di una problematica molto compl

Giornata del ricordo (10 febbraio). Foibe: in cammino verso la verità

Immagine
  Sino agli anni ottanta la storia ufficiale non ha parlato di questa immane tragedia e anche l’esodo di 350.000 dalmati è rimasto all’oscuro, in quanto argomenti imbarazzanti sia per gli storici che per i governanti. Allora è opportuno ricordare alcuni passi fondamentali: - Il 26 aprile 1915 , l'Italia, che aveva deciso di entrare in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, firmò a Londra il famigerato patto che assegnava in caso di vittoria, oltre il confine al Brennero, tutta l'Istria con Trieste, Gorizia e la Dalmazia. - il 28 giugno 1919 , a Versailles, l'Italia ottenne solo l'Istria e la città di Zara, mentre il territorio di Fiume venne eretto a stato libero. Questo sarà suddiviso poi   tra Italia e il regno degli slavi del sud. Per gli italiani di Dalmazia, rimasti sotto l'amministrazione slava, iniziarono tempi molto duri, in quanto essi furono oggetto di persecuzioni, angherie e violenze, tesi a farli abbandonare i territori che avevano abitato

La speranza nel futuro

All’inizio del 1990, ha fatto molto clamore un libro pubblicato dal maestro sconosciuto di Arzano (NA), Marcello D’Orta, nel quale egli raccoglieva alcuni temi, scritti con il linguaggio peculiare e autentico dei propri alunni, nei quali traspariva la povera realtà sociale del luogo. Questi bimbi, pur rassegnati e tristi nella loro condizione di indigenza, raccontavano con sgrammaticature, distorsioni e ilarità quanto spiegato dal maestro, nascondendo tra le righe un forte desiderio di riscatto, la voglia di giungere presto ad un futuro più gratificante della realtà in cui si trovavano. In questo periodo di pandemia, sicuramente anche noi, qualche volta, ci siamo fatti coraggio ripetendo la frase più significativa di quel libro, “Io speriamo che me la cavo”, avvalorando la saggezza manifestata inconsciamente da quei ragazzi nei loro temi, il cui significato esplicito si sostanzia nella speranza di una sorte migliore, in futuro.   La speranza (unita alla fede e alla carità) è uno dei

Le fasi della vita, la natura, Dio

Immagine