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Convivio di Natale

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Ancora una volta abbiamo la gioia di celebrare la festa del Natale e di salutare un nuovo anno, con la speranza di uscire definitivamente dalla situazione difficile attuale, originata dalla pandemia. In tutte le culture le festività rappresentano l’occasione per ricordare un particolare evento, un’appartenenza, una speranza condivisa. Ma la gioia e l’atmosfera del periodo natalizio supera ogni altra ricorrenza, coinvolgendo tutti senza restrizioni e confini, anche coloro che non professano la fede nella nascita a Betlemme di Gesù di Nazareth . Ci sono tanti aspetti che portano ad avvalorare le festività natalizie rispetto alle altre; in particolare, ritengo molto importante l’occasione, una volta all’anno, di rivedere e incontrare le persone care: genitori, figli, nipoti, parenti, amici, per trascorrere un po' di tempo insieme, senza affanni e preoccupazioni. Gli esseri umani sentono ancora questo bisogno, specie in questo periodo di limitazioni che ci allontanano dagli altri, impe

Crisi in Afghanistan: declino dell'Occidente?

  Il ritiro dall’Afghanistan dei contingenti militari, dopo vent’anni di missione, ha colpito l’opinione pubblica mondiale, molti cittadini e osservatori occidentali. Le modalità e i tempi in cui si è svolto il ripiegamento hanno assunto le caratteristiche di una sconfitta militare, un colpo mortale alla credibilità dell’Occidente, al quale il popolo afghano si era aggrappato per vedere la luce di un futuro migliore sulla strada della democrazia e della modernità. Certo, il lungo periodo di presenza militare e civile occidentale ha alimentato molte aspettative di cambiamento, in particolare nella giovane generazione afghana che è nata in questo periodo e nell’universo femminile che ora si vede precluse le fondamentali libertà previste dalla dichiarazione universale dei diritti umani (ONU, Parigi, 1948). Ma il disimpegno degli USA e della NATO non riguarda solo l’Afghanistan, è un processo che disallinea tutti gli equilibri dell’ordine mondiale. Si tratta di una problematica molto compl

Giornata del ricordo (10 febbraio). Foibe: in cammino verso la verità

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  Sino agli anni ottanta la storia ufficiale non ha parlato di questa immane tragedia e anche l’esodo di 350.000 dalmati è rimasto all’oscuro, in quanto argomenti imbarazzanti sia per gli storici che per i governanti. Allora è opportuno ricordare alcuni passi fondamentali: - Il 26 aprile 1915 , l'Italia, che aveva deciso di entrare in guerra a fianco delle potenze dell'Intesa, firmò a Londra il famigerato patto che assegnava in caso di vittoria, oltre il confine al Brennero, tutta l'Istria con Trieste, Gorizia e la Dalmazia. - il 28 giugno 1919 , a Versailles, l'Italia ottenne solo l'Istria e la città di Zara, mentre il territorio di Fiume venne eretto a stato libero. Questo sarà suddiviso poi   tra Italia e il regno degli slavi del sud. Per gli italiani di Dalmazia, rimasti sotto l'amministrazione slava, iniziarono tempi molto duri, in quanto essi furono oggetto di persecuzioni, angherie e violenze, tesi a farli abbandonare i territori che avevano abitato

La speranza nel futuro

All’inizio del 1990, ha fatto molto clamore un libro pubblicato dal maestro sconosciuto di Arzano (NA), Marcello D’Orta, nel quale egli raccoglieva alcuni temi, scritti con il linguaggio peculiare e autentico dei propri alunni, nei quali traspariva la povera realtà sociale del luogo. Questi bimbi, pur rassegnati e tristi nella loro condizione di indigenza, raccontavano con sgrammaticature, distorsioni e ilarità quanto spiegato dal maestro, nascondendo tra le righe un forte desiderio di riscatto, la voglia di giungere presto ad un futuro più gratificante della realtà in cui si trovavano. In questo periodo di pandemia, sicuramente anche noi, qualche volta, ci siamo fatti coraggio ripetendo la frase più significativa di quel libro, “Io speriamo che me la cavo”, avvalorando la saggezza manifestata inconsciamente da quei ragazzi nei loro temi, il cui significato esplicito si sostanzia nella speranza di una sorte migliore, in futuro.   La speranza (unita alla fede e alla carità) è uno dei

Le fasi della vita, la natura, Dio

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In attesa della felicità

Comunemente, si pensa che la felicità sia un’illusione, un mito, una favola da raccontare ai bambini. Si ha la convinzione che pochi l’abbiano davvero conosciuta o abbiano potuto goderla a lungo e che, comunque, il suo raggiungimento debba avvenire attraverso il merito di privazioni e sacrifici, come la conquista di un trofeo  o di un premio.  Gli studi scientifici dimostrano, invece, che il  cervello è programmato per produrla continuamente. In ogni istante, infatti, mentre noi rincorriamo pensieri, progetti, obiettivi, il cervello  si predispone a creare una condizione di pienezza e di soddisfazione, mantenendo sempre attive le centraline del piacere e della gratificazione, secernendo endorfine e neuro-trasmettitori che portano allo stato di benessere (felicità). Purtroppo, nell'esperienza di molte persone sono soprattutto gli stati d'animo negativi ad avere la meglio, i quali turbano ed affliggono la loro mente e non solo. Spesso, si guarda con diffidenza alle persone ch

FRAGILITA' e INTERDIPENDENZA della nostra società

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In un’opera intitolata “La società del rischio”, scritta negli anni Ottanta del secolo scorso, dal sociologo tedesco, Ulrich Beck, si afferma che la società attuale, quale conseguenza dell’alto livello tecnologico raggiunto, genera inevitabilmente rischi legati al carattere complesso e difficilmente controllabile delle tecnologie stesse. La modernità della nostra società  sprigiona forze distruttive che ci costringono a riflettere su questa   nuova fase della storia umana. Considerando le problematiche scaturite dall’attuale coronavirus, le tesi dell’illustre sociologo, appaiono quanto mai attuali.  In verità, alcune minacce del  nostro tempo (attentati terroristici, crisi finanziarie, disastri ecologici, mutamenti climatici, proliferazione di virus letali) hanno sempre caratterizzato l’evoluzione della specie umana. Fin dalla sua comparsa sulla terra, l’uomo ha dovuto affrontare situazioni di crisi che hanno messo a repentaglio la sua stessa sopravvivenza. Tuttavia, i rischi e i